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Il «David» in bronzo di Donatello al Bargello di Firenze

Donatello, David
Donatello «David»
Scultura - Bronzo (158 x 51 cm) 1430-1440Realizzato tra il 1430 e il 1440, il “David” di Donatello fu la prima statua in bronzo di un nudo a grandezza naturale presentata senza sfondo architettonico dall'antichità.
Una statua presentata «a tutto tondo» in modo da poterla ammirare da tutti i lati.
Questa magnifica opera fu il risultato decisivo dell'evoluzione di Donatello, che aveva iniziato la sua rottura con la tradizione gotica con le sue statue in marmo di San Marco, San Giorgio e Davide, segnando così l'inizio della scultura rinascimentale.
Le sue statue in marmo mostravano già una certa padronanza dell'anatomia umana e dell'equilibrio, con drappeggi che non avevano più le linee del gotico internazionale che prevalevano fino ad allora.

Donatello, David L'altra novità consisteva nel presentare il suo «David» in marmo (1408) non nella tradizionale forma del re di Israele barbuto che canta i suoi Salmi suonando la lira, ma nella forma del giovane che sconfisse Golia, la cui testa mozzata giace ai suoi piedi.
Con questa statua in bronzo, l'evoluzione di Donatello raggiunse la perfezione, presentando Davide sotto forma di un giovissimo pastore vittorioso che aveva appena ucciso e tagliato la testa del gigantesco guerriero che minacciava la libertà del suo popolo.
A Firenze, l'immagine di Davide come giovane eroe trionfante aveva così sostituito quella del grande re profeta.
Davide, l'adolescente vincitore della forza bruta

Donatello, David Il «David» in bronzo di Donatello è nudo; è un giovane e fragile adolescente che non ha ancora raggiunto la statura adulta, con uno strano cappello in testa e un piede appoggiato con noncuranza sulla grossa testa incappucciata di Golia.
Davide posa come vincitore del potente guerriero a cui ha tagliato la testa, che giace ai suoi piedi, con la grande spada che tiene nella mano destra.
L'atteggiamento del «Davide» di Donatello mette in risalto la bellezza del suo corpo flessuoso di efebo dalla muscolatura nascente e gli conferisce quell'aspetto naturale e rilassato di un giovane vincitore, che contrasta con il ferro della grande spada e la rigidità dell'elmo di Golia, i cui lineamenti sono congelati dalla morte.
Questa statua è una combinazione di ideale antico e naturalezza secondo un modello vivente, una meravigliosa alleanza di nobiltà e serenità della statuaria antica con la flessibilità di un corpo vivente di un giovane fiorentino.

Donatello, David La flessibilità del busto è evidente nel suo dondolio per mantenere l'equilibrio, appoggiandosi bene sulla gamba destra mentre la sinistra, ancora piegata all'indietro, passa sopra la testa di Golia.
Davide è calmo e rilassato, la mano sinistra piegata sulla pietra poggia naturalmente sul fianco, mentre la mano destra tiene elegantemente la spada di Golia.
Posa con le armi di questo duello impari diventato leggendario, la pietra lanciata dall'adolescente nudo eletto da Dio contro la spada di un guerriero gigantesco protetto dalla sua armatura.
Donatello ha rappresentato la potenza della fede in Dio nella bellezza di un efebo di bronzo.

Donatello, David I lineamenti del viso e i lunghi capelli di David non hanno certamente nulla a che vedere con la statuaria antica, ma indossa il petasos, il cappello dei pastori greci dell'antichità, sul quale Donatello ha posto la corona d'alloro del vincitore.
Davide il giovane pastore indossa gambali da soldato greco, cnemidi incise con sottili palmette che mettono in risalto la forma e la snellezza delle sue gambe; è un guerriero vincitore che schiaccia l'ala dell'elmo del suo avversario disteso ai suoi piedi.
Incastrando questa ala sotto la suola, ha fatto muovere l'altra ala che gli accarezza dolcemente la gamba.

Donatello, David Davide, futuro re d'Israele, indossa gambali decorati con palmette finemente cesellate, un vero e proprio lavoro di oreficeria destinato a un guerriero di alto rango.
La testa di Golia è un capolavoro di realismo, la sua barba è magnifica, gli ornamenti del suo elmo alato sono degni di un grande generale.
La visiera dell'elmo presenta un gruppo di putti alati che trainano allegramente il carro di Eros, una scena dinamica e delicata ispirata a una piccola pietra incisa risalente all'antichità greca appartenente a Cosimo de' Medici, che fu il committente della statua.
La presenza di questo elemento dell'arte greca sull'elmo del vinto era un segno della vittoria della fede giudaico-cristiana sul paganesimo dell'antichità.

Donatello, David Con il suo corpo da Apollo e il suo delicato volto da adolescente fiorentino, deciso e modesto allo stesso tempo, il “David” di Donatello ha la dignità di un eroe antico che mantiene una calma divina nella gioia della vittoria.
Era destinato a diventare oggetto di culto profano da parte degli umanisti del Rinascimento, nonché simbolo politico per Firenze, minacciata da grandi potenze nemiche.
Il documento più antico che menziona il “David” di Donatello risale al 1469 e riferisce che era stato collocato su una colonna di marmo policromo nel cortile del palazzo dei Medici in occasione delle nozze di Lorenzo il Magnifico con Clarice Orsini.

Donatello, David Nel 1495, la Repubblica Teologica di Savonarola bandì i Medici e confiscò i loro beni, decidendo di esporre il «David» al Palazzo Vecchio, sede del suo governo.
Il David divenne così un simbolo di libertà confortante per Firenze, minacciata da potenti vicini.
Nel 1777 fu collocato nella sala delle sculture moderne del Museo degli Uffizi, poi al Bargello nella seconda metà del XIX secolo.
Durante il restauro del 2007, sono state scoperte tracce di doratura che dimostrano che in origine era dorato. Queste tracce d'oro sono visibili nei capelli del «David».
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