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Bacco Bacco l'ubriacone | Foto Bacco Pagina 1 | Pagina 2


Il Bacco di Michelangelo al Bargello di Firenze

Michelangelo «Bacco»

Statua in marmo, 2,07 m (1496-1497).

Michelangelo autore di un «falso» antico!

Michelangelo Buonarroti, Bacco, 1496-1497, Museo del Bargello a Firenze, Italia
Michelangelo, Bacco
La statua di Bacco fu il punto di partenza della prestigiosa carriera artistica di Michelangelo a Roma. Ma questa commissione fu inizialmente il risultato di un inganno...

Il cardinale Riario aveva invitato Michelangelo a Roma dopo aver scoperto che era l'autore di un piccolo cupido addormentato, il cui marmo era stato invecchiato e annerito artificialmente per dare l'impressione che si trattasse di un'opera antica.

Questa piccola statua era stata infatti presentata al cardinale come un'opera risalente all'epoca dell'imperatore Augusto da un intermediario che gli aveva fatto pagare la modica cifra di 200 ducati... per poi darne solo 30 all'artista dicendogli che non era riuscito a venderla a un prezzo più alto.

Il ricco cardinale non aveva gradito l'inganno, ma voleva ricevere questo artista fiorentino che si era dimostrato in grado di competere con quelli dell'antichità.

Michelangelo convocato dal cardinale Riario a Roma

Michelangelo Buonarroti, Bacco, 1496-1497, Museo del Bargello a Firenze, Italia
Michelangelo, Bacco
Mostrandogli la sua ricca collezione di statue dell'epoca greco-romana, il cardinale Riario decise di lanciare una sfida a Michelangelo, pieno di ammirazione per quelle opere, chiedendogli se si sentisse in grado di scolpire una statua bella come quelle.

Il giovane artista ventiduenne seppe mostrarsi modesto e gli rispose che non era sicuro di poter produrre tali meraviglie, ma che era pronto a dimostrare ciò di cui era capace.

Jacopo Galli, banchiere e tesoriere del cardinale, fu incaricato di occuparsi di questa commissione e di trasmettere gli ordini di Riario a Michelangelo.

La Commande de la statue

Michelangelo Buonarroti, Bacco, 1496-1497, Museo del Bargello a Firenze, Italia
Michelangelo, Bacco
Il cardinale Riario chiese a Michelangelo di scolpire una statua a grandezza naturale per la quale avrebbe ricevuto la somma di 150 scudi, più 10 scudi per acquistare il marmo, una somma che riteneva insufficiente per un blocco di marmo di quelle dimensioni.

Ma gli fu fatto capire che a Roma si poteva trovare tutto il marmo che si voleva, e a buon mercato, poiché i templi degli antichi dei e gli altri edifici dell'antichità fungevano da cave a cielo aperto!

Il blocco di marmo fu trasportato nel giardino del banchiere Galli, che ospitava Michelangelo nella sua casa.

Rimaneva da mettersi al lavoro per creare un'opera originale in grado di competere con quelle degli artisti dell'antichità che popolavano la collezione di Riario.

Michelangelo sceglie di scolpire un Bacco

Michelangelo Buonarroti, Bacco, 1496-1497, Museo del Bargello a Firenze, Italia
Michelangelo, Bacco
Per sostenere il confronto, Michelangelo decide di scolpire un Bacco, un uomo nudo secondo lo stile classico greco, visto come un modello di equilibrio e armonia.

Per gli scultori greci, il segreto di questo equilibrio risiedeva nel “contrapposto”, nel gioco di opposizione degli arti.

Se il braccio destro è sollevato con un oggetto nella mano, la gamba sinistra deve essere tesa per sostenere tutto il corpo, mentre il braccio sinistro e la gamba destra leggermente piegata sono a riposo.

Il Bacco di Michelangelo obbedisce quindi a questa regola classica del contrapposto, ma con alcune differenze.

Si appoggia sulla gamba sinistra tenendo nella mano destra una coppa che avvicina alle labbra socchiuse, lo sguardo annebbiato, la testa inclinata, il bacino in avanti, in precario equilibrio a causa della gamba eccessivamente piegata.

Michelangelo Buonarroti, Bacco, 1496-1497, Museo del Bargello a Firenze, Italia
Michelangelo, Bacco
Ma, a causa di questo squilibrio, e per impedire che la statua cadesse all'indietro, era necessario lasciare una certa quantità di marmo dietro la gamba sinistra di Bacco come contrafforte.

Michelangelo ebbe così la geniale idea di scolpire un piccolo fauno goloso come contrafforte invece di una banale colonna troncata che avrebbe tradito la sua funzione.

Il cardinale Riario non apprezza il genio di Michelangelo

Sfortunatamente per il giovane artista, il grande collezionista avrebbe detto vedendo la sua opera:

“Non mi piace, non farà mai parte della mia collezione. La sua lascivia mi infastidisce, è molle, non ha equilibrio e manca di eleganza, non è divino!”.

Il cardinale non aveva capito che, ammorbidendo la posa classica della statuaria antica per conferire una bellezza naturale e umana al suo personaggio, Michelangelo aveva dato prova sia di maestria che di originalità.

Bacco abbandonato nel giardino di Galli

Michelangelo Buonarroti, Bacco, 1496-1497, Museo del Bargello a Firenze, Italia
Michelangelo, Bacco
Dopo questo rifiuto, il Bacco (la prima statua “romana” di Michelangelo) fu lasciato in stato di abbandono nel giardino del signor Galli.

Un dipinto di Martin Hermskerk realizzato a Roma intorno al 1536 ci mostra una collezione di antichità nel giardino di Galli dove si intravede il Bacco di Michelangelo... privato della mano destra che regge il calice.

Forse rotta volontariamente per dare l'illusione che si trattasse di un oggetto antico facente parte delle numerose statue romane ritrovate durante gli scavi.

Il Bacco di Michelangelo rimase nel giardino di Condivi fino al 1570.

Fu acquistato dai Medici nel 1572 per 240 ducati e portato a Firenze, dove rimase agli Uffizi dal 1591 al 1873, per poi finire al Museo del Bargello, dove è ancora possibile ammirarlo.

Bacco l'Ubriacone, Bacco l'Ubriacone

Michelangelo Buonarroti, Bacco, 1496-1497, Museo del Bargello a Firenze, Italia
Michelangelo, Bacco
Il discepolo e amico di Michelangelo, Ascanio Condivi, aveva colto perfettamente la naturalezza che costituisce tutto il fascino e l'originalità di questa statua:

« Bacco ha la testa coronata di foglie di vite, il volto allegro, lo sguardo lascivo e obliquo di chi abusa della bevanda di cui è stato l'inventore, guarda il calice che tiene nella mano destra, mentre dalla mano sinistra pendono una pelle di tigre e un grappolo d'uva che un piccolo fauno malizioso si appresta a divorare allegramente.»
Ascanio Condivi

Le belve e i fauni erano i compagni abituali di Bacco, simboleggiavano gli istinti animali liberati dall'ebbrezza.

Michelangelo Buonarroti, Bacco, 1496-1497, Museo del Bargello a Firenze, Italia
Michelangelo, Bacco
Michelangelo conosceva «Le Metamorfosi» di Ovidio, che evocano Bacco e il suo incredibile corteo:

«Al tuo seguito camminano le baccanti, i satiri e il vecchio ubriaco, che si sostiene con un bastone e fatica a stare in piedi sul dorso ricurvo del suo asino.»
Ovidio, Le metamorfosi

Bacco è il dio della festa e dei piaceri:

«Le serve e le loro padrone dovevano sospendere i loro lavori, coprire il seno con una pelle di animale, sciogliere le trecce dei loro capelli, indossare una corona sul capo e tenere in mano un tirso ornato di fogliame.

Ovunque tu vada risuonano le grida dei giovani, le voci delle donne, i tamburelli che si battono con il palmo della mano, i bronzi concavi e i flauti di bosso dal lungo tubo.»

Michelangelo Buonarroti, Bacco, 1496-1497, Museo del Bargello a Firenze, Italia
Michelangelo, Bacco
Bacco incarna una giovinezza inesauribile, è «il bambino eterno, l'essere più bello che attira gli sguardi nelle altezze dei cieli».
Ovidio, Le Metamorfosi IV

Il re Pente si opponeva al culto di Bacco, poiché riteneva che il vino e gli eccessi dei baccanali fossero dannosi per gli uomini della sua città:
«Figli del drago, figli di Marte, quale delirio ha colpito le vostre menti?

Il bronzo che urta il bronzo, il flauto dal pavimento ricurvo e gli incantesimi della magia hanno forse tanto potere da far sì che uomini coraggiosi si lascino sopraffare dalle grida delle donne, dalla follia eccitata dal vino, da branchi di esseri osceni e da tamburelli dai fianchi cavi? [...]

Michelangelo Buonarroti, Bacco, 1496-1497, Museo del Bargello a Firenze, Italia
Michelangelo, Bacco
Tebe sarà conquistata da un ragazzo debole che non ama la guerra, le armi e i cavalli, e che ama solo la mirra con cui si profuma i capelli, le corone, gli ornamenti della mollezza, la porpora, gli abiti splendenti e ricamati d'oro.»
Ovidio, Le Metamorfosi III

Questo aspetto della personalità di Bacco non era sfuggito al genio di Michelangelo, come ben descritto da Vasari:

«In questa figura si riconosce che Michelangelo ha cercato di rendere una certa unione dei due sessi, conferendole la snellezza di un giovane uomo e le forme rotonde e carnose di una donna, cosa ammirevole, che dimostrava la sua definitiva superiorità nella scultura rispetto a tutti i maestri moderni che avevano lavorato fino ad allora».

Gorgio Vasari «Vite degli artisti» - 1550

Il cardinale Riario non aveva saputo apprezzare la dolcezza e la sensualità di quest'opera perfettamente in linea con il famoso amante del vino.

Non è così per gli italiani, che sorridono ammirando il Bacco di Michelangelo, da loro soprannominato “l'Ubriacone”.

Bacco Bacco l'ubriacone | Foto Bacco Pagina 1 | Pagina 2
Michelangelo Bacco | Brutus David Madonna Crocifisso
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