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La Chiesa e il Chiostro della Badia Fiorentina a Firenze
Chiostro degli Aranci La chiesa e l'abbazia della Badia Fiorentina furono fondate nel 978 dalla marchesa Willa di Toscana, madre del marchese Ugo di Toscana, il cui sarcofago è integrato nel monumento funebre realizzato in suo onore da Mino di Fiesole e situato a sinistra entrando in chiesa, proprio prima del coro.
cL'abbazia benedettina, fondata da Cluny, divenne uno dei luoghi più importanti della vita spirituale di Firenze fino alla sua soppressione da parte di Napoleone.
Nel XIX secolo, dopo la sua chiusura, gli edifici dell'abbazia furono suddivisi e occupati da uffici amministrativi e privati.
Nel 1998, la Badia Fiorentina fu affidata alla Fraternità Monastica di Gerusalemme.
Coro e leggio Presbyterium Secondo la “Vita Nuova”, è in questa chiesa che, durante la messa, Dante vide Beatrice Portinari per la prima volta.
Il famoso scrittore fiorentino Giovanni Boccaccio, autore del «Decamerone», teneva delle letture della Divina Commedia nella chiesa della Badia Fiorentina.
L'attuale campanile gotico, costruito sul sito di quello esistente nel X secolo, è opera di Arnolfo di Cambio.
Arnolfo di Cambio ristrutturò anche la chiesa nel 1285.
L'attuale chiesa, a pianta a croce greca, corrisponde alla ristrutturazione dell'architetto Matteo di Marco Segaloni, effettuata dal 1628 al 1660-1670.
Si trattò di una ristrutturazione completa, poiché modificò profondamente la pianta di Arnolfo di Cambio, che era a croce latina.
Orgue Badia Fiorentina Anche l'orientamento della chiesa fu modificato con una rotazione di 90 gradi e la realizzazione di un nuovo coro orientato a sud.
Il magnifico soffitto in legno, con cassettoni ottagonali e rettangolari scolpiti, è opera di Felice Gamberai e fu realizzato tra il 1628 e il 1631.
All'interno del coro si trovano 32 stalli in noce, intagliati e intarsiati.
L'organo, particolarmente bello, è anche uno dei rari organi di Onofrio Zeffirini da Cortona ancora visibili.
Fu realizzato dal Maestro nel 1558.
La tribuna dei cantori dell'organo fu scolpita, dipinta e dorata da Felice Gamberai.
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