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Vasari, Battaglia di Marciano o Scannagallo nella Val di Chiana, «Cerca Trova» il mistero della battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci nella Sala dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, Italia

La battaglia di Marciano
Giorgio Vasari «Battaglia di Marciano o Scannagallo in Val di Chiana, Cerca Trova»
Affresco - Pigmenti ad acqua (7,60 x 13 metri) 1568-1571Sulla parete est della Sala dei Cinquecento, il terzo affresco della guerra di Siena raffigura la battaglia decisiva di Marciano, detta anche battaglia di Scannagallo in Val di Chiana.
Questa battaglia vide la clamorosa sconfitta dei senesi comandati da un nobile fiorentino ribelle, Piero Strozzi, il 2 agosto 1554.
Strozzi era a capo di un esercito composto da francesi, grigionesi e rifugiati politici fiorentini.
Poco prima di mezzogiorno, la cavalleria imperiale fiorentina attaccò la cavalleria francese, la cui rotta è visibile nella parte sinistra dell'affresco.
La fanteria francese tentò quindi un contrattacco che fu valorosamente respinto da quella fiorentina che schiacciò i francesi e i grigionesi, come si vede nel balletto di bandiere nella parte superiore del dipinto.
Le perdite senesi furono terribili per i francesi e i grigionesi: 4.000 morti e altrettanti feriti.
Il Mistero della Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci: «Chi Cerca Trova»

Cerca Trova Battaglia di Marciano Dei 130 stendardi nemici, le truppe del duca Cosimo I de' Medici ne conquistarono 103, che furono poi esposti per diversi giorni nella basilica di San Lorenzo a Firenze.
L'affresco di questa battaglia di Marciano è diventato famoso anche per l'iscrizione che si può vedere su uno degli stendardi nemici «Cerca Trova».
Molti vi hanno visto un messaggio nascosto di Giorgio Vasari per indicare che dietro il muro del suo affresco si trovava un secondo muro con la famosa battaglia di Anghiari dipinta da Leonardo da Vinci.
Un'ipotesi resa famosa dal romanzo «Inferno» di Dan Brown, che vede il suo eroe Robert Langdon nella Sala dei Cinquecento di Palazzo Vecchio per decifrare il messaggio segreto di Vasari.
Nel 2012, il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, ha persino autorizzato un team di ricercatori a praticare piccoli fori attraverso l'affresco di Vasari nel tentativo di trovare dietro di esso i resti di quello di Leonardo da Vinci.

Cerca Trova Battaglia di Marciano Ma le microcamere endoscopiche utilizzate non hanno trovato nulla che potesse confermare la presenza di quest'opera di Leonardo da Vinci.
Nell'ottobre 2020, l'ipotesi di una battaglia di Anghiari nascosta sotto l'affresco di Vasari è stata definitivamente scartata dall'esperta Cecilia Frosinini, direttrice del dipartimento di restauro degli affreschi dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze.
Dopo anni di studi e ricerche condotti collettivamente con esperti e accademici, ha pubblicato un libro che chiude definitivamente il dibattito: «La Sala Grande di Palazzo Vecchio e la Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci. Dalla configurazione architettonica all'apparato decorativo», edizioni Olschki, 2019 - 596 pagine.
La conclusione di Cecilia Frosinini e del gruppo di esperti con cui ha collaborato è che Leonardo da Vinci non ha mai, nemmeno in parte, dipinto la battaglia di Anghiari sulla parete della Sala dei Cinquecento.
Solo schizzi preparatori, cartoni, sarebbero stati realizzati da Vinci.
Ma allora come spiegare la presenza di questo «Cerca Trova» »Chi cerca trova» sullo stendardo degli esiliati fiorentini?
Per farlo, è necessario ricordare i versi di uno dei più famosi esiliati di Firenze, Dante Alighieri, che nella «Divina Commedia» scriveva:«Libertà va cercando, ch’è sì cara come sa chi per lei vita rifiuta»
Dante Alighieri Divina Commedia - Purgatorio (I 70-72)

Cerca Trova Battaglia di Marciano Il rifiuto della vita è un riferimento di Dante al suicidio di Catone, che preferì l'immortalità di un'anima libera.
Per Dante, la libertà politica è una libertà spirituale ed etica.
Se la tirannia ci priva dell'esercizio del libero arbitrio, della nostra anima, la morte è preferibile a un'esistenza di schiavitù.
Così, il guerriero che si lascia uccidere in mezzo a una folla di nemici piuttosto che arrendersi alla mercé è una violenza subita dall'uomo giusto e saggio.
È per questo motivo che il re di Francia, che sosteneva i ribelli fiorentini, aveva offerto loro una ventina di stendardi verdi recanti questo verso di Dante: «Libertà va cercando, ch’è sì cara».
Il «Cerca trova» che si vede sullo stendardo verde dei ribelli fiorentini nell'affresco di Vasari corrisponde quindi ai versi di Dante.

La battaglia di Marciano Al contrario, Vasari ne ha stravolto il significato in modo sarcastico a vantaggio della gloria del duca Cosimo I de' Medici.
La parola libertà non compare più, e per una buona ragione, poiché per Vasari essa può essere solo dalla parte di Firenze e infatti il suo «Cerca trova» può essere riassunta in «chi mi cerca mi trova!» o, in modo più articolato, in «Chi cerca una falsa libertà combattendo Firenze trova la punizione!»
Gli affreschi di Vasari nella Sala dei Cinquecento di Palazzo Vecchio non avevano altro scopo che quello di affermare la grandezza del Duca Cosimo I e per questo motivo la scritta « Cerca Trova» non può essere vista in questo contesto se non come un elemento di propaganda politica, senza alcun mistero nascosto.
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